Rubrica: Do you speak Ecclesiastico?
in collaborazione con la Cappellania della Pontificia Università Gregoriana
LA PAROLA DI OGGI: QUARESIMA
Deriva dal latino ecclesiastico quadragēsĭma, femminile sostantivato dell’aggettivo quadragēsĭmus «quarantesimo»; quindi «quarantesimo giorno (prima di Pasqua)». Nella liturgia cattolica, questa parola indica il periodo penitenziale di quaranta giorni in preparazione della Pasqua, che nella prassi odierna (ma l’uso risale almeno al sec. 4°) comincia il mercoledì delle ceneri e si prolunga per sei settimane, fino al giovedì santo, prima della messa vespertina detta In Coena Domini, con la quale si entra nel triduo pasquale.
Si pronuncia "Quarésima".
PROVERBI ED ESPRESSIONI IDIOMATICHE: “lungo come una Quaresima” viene usato per indicare qualcosa di interminabile, come possono sembrare i giorni di privazioni e penitenza che i Cristiani sono tenuti a osservare e che qualche volta sembrano non finire mai. Viene anche usata l’espressione “essere una Quaresima” per indicare persone tristi, prive di allegria o che parlano in modo noioso.
CURIOSITÀ LINGUISTICA: “quarantesimo” è un numero ordinale, serve cioè a indicare un ordine. Deriva dal numero “quaranta” che viene detto cardinale, perché indica una quantità. In italiano i primi dieci numeri ordinali derivano dal latino, e occorre dunque impararli a memoria (primo, secondo, terzo, quarto, quinto, sesto, settimo, ottavo, nono, decimo). Per tutti gli altri basta aggiungere il suffisso “-esimo” al numero cardinale, che perde la vocale finale: undici + esimo > undicesimo; dodici + esimo > dodicesimo eccetera. I numeri che finiscono in -tre conservano la e finale: trentatré + esimo > trentatreesimo.
PER RIFLETTERE: ecco un testo appena ripubblicato quest’anno: Karl Rahner, Quaresima: il suo senso, oltre la rinuncia, Queriniana.
PER APPROFONDIRE: la Quaresima è il tempo in cui è segnalata con maggiore vigore al popolo di Dio la cosiddetta liturgia stazionale:
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